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Coronavirus

Italia mette in quarantena 11 comuni per limitare i rischi del contagio con Coronavirus

Italia mette in quarantena 11 comuni per limitare i rischi del contagio con Coronavirus

È in vigore massima emergenza che sospende i diritti di libera circolazione delle persone, ma che si rende necessaria, per fermare la diffusione di un’epidemia

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato sabato sera un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019.

A questo proposito, le autorità hanno creato posti di blocco intorno ai paesi del contagio per impedire ai residenti di uscire. Ci sono pure i cosiddetti corridoi “sterili” per far entrare derrate alimentari e farmaci garantendo l’approvvigionamento delle merci indispensabili ai cittadini.

Questo include il piano di intervento iniziato dal governo italiano dopo le decine di casi di coronavirus registrati in Lombardia e Veneto. Le misure mirano a limitare la trasmissione del virus e prevedono anche l’impiego dell’esercito proprio come quello per prevenire atti di terrorismo.

Gli 11 comuni in quarantena sono: Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova, Castelgerundo, San Fiorano e Vò.

Lì è in vigore massima emergenza che infatti sospende i diritti di libera circolazione delle persone, ma che si rende necessaria, per fermare la diffusione di un’epidemia. Si chiama “modello Wuhan”, dal nome della città cinese dove è partito il coronavirus e dove in vigore un regime di sorveglianza strettissimo.

Le “zone rosse”

Ogni area dove sono transitate occasionalmente o vivono persone risultate positive ai test, deve essere «isolata». Si crea dunque una vera e propria «zona rossa» interdetta alla circolazione.

Le vie di accesso vengono controllate dalle auto di polizia e carabinieri in modo che nessuno possa arrivare o andare via. In questi Comuni sono già state sospese le attività pubbliche, chiuse le scuole e gli uffici.

I trasporti

Nelle “zone rosse” non possano arrivare i treni o altri mezzi pubblici. La circolazione all’interno dell’area interdetta viene limitata e nei casi più gravi completamente interdetta.

Alimentari e farmaci  

Per garantire ai cittadini l’approvvigionamento dei generi di prima necessità vengono fissati i cosiddetti corridoi «sterili» che servono a rifornire negozi e farmacie di cibo e medicinali.

Aggiornamento, 8 marzo:

Nuovo vincolo di evitare ogni spostamento nell'intera Lombardia

Nelle zone elencate nell’articolo 1 del Dpcm dell’8 marzo 2020 - tutta la regione Lombardia, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli, tutti gli spostamenti per motivi di turismo sono da evitare.

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